Ultima revisione:

23 marzo 2021

Tempo di lettura:

Giovanni D’Angelo “Catania 1945-1963.
Quella fervida attesa del Futuro”

Venerdì 9 marzo 2018

nel Refettorio piccolo delle Biblioteche Riunite “Civica e A. Ursino Recupero” Monastero benedettino di San Nicolò l’Arena,

Via Biblioteca 13, Catania

 

Presentazione del libro

“Catania 1945-1963. Quella fervida attesa di futuro” 

di Giovanni D’angelo

Giuseppe Maiomone Editore


Saluti

Enzo Bianco
Sindaco di Catania
Rita Angela Carbonaro
Direttrice delle Biblioteche Riunite “Civica e A. Ursino Recupero
Giuseppe Maiomone Editore

Presentano

Mario Barcellona
Giuseppe Meliadò
Daniela Monaco Crea

Conduce: Guglielmo Troina
Leggerà alcuni brani Pippo Pattavina


Riscoprire, sul filo nitido ed esile della memoria, il passato, quello personale e quello della comunità di appartenenza, può essere una terapia contro il malessere strisciante che la perenne sospensione nel presente in cui viviamo si porta dietro. Una cura che può aiutare ad avere una più chiara percezione della realtà attuale per potere affrontare meglio le sfide di quella futura.
Le pagine di questo libro sono il risultato di questo esercizio terapeutico dell’evocazione e hanno come nucleo centrale la descrizione dell’intreccio di una vicenda personale, quella dell’autore, e di quella di una comunità protrattesi per diciotto anni a cominciare dal 1945, l’anno in cui si concluse il più disastroso conflitto nella Storia dell’umanità. La vicenda collettiva è quella di Catania, che da quel fatidico 1945 fu protagonista, in sintonia con tutta la nazione, del fervore di una ricostruzione che muovendo dalle macerie approdò al boom economico – purtroppo lasciandoselo rapidamente alle spalle.
Indicare luci e ombre che hanno illuminato e oscurato questo percorso è compito degli storici.
Nelle pagine che il lettore ha davanti parlano, sull’onda e coi limiti dell’evocazione, i fatti nel loro obiettivo intreccio di formazione personale e di storia collettiva. Con un auspicio, che ispira la narrazione ed esprime il grande affetto per Catania: che la memoria del passato sia utile per darle un futuro migliore.


Giovanni D’Angelo ha sempre vissuto a Catania dove ha compiuto gli studi e alla cui Università si è laureato, nella facoltà di Giurisprudenza, discutendo una tesi in tema di “Immissioni nel quadro dei limiti legali della proprietà” che lo ha iniziato alla percezione della “questione ecologica” e ne ha influenzato le scelte professionali della carriera di magistrato vissuta, nei primi 14 anni, come pretore.
A Catania, oltre che alla Pretura penale, ha lavorato come sostituto alla Procura della Repubblica e alla Procura Generale.
È stato componente del Consiglio Superiore della Magistratura e, dopo una lunga e feconda esperienza vissuta come sostituto nella Procura Generale della Cassazione, ha concluso la carriera come Procuratore Generale di Messina.